
PUBBLICO GAUDENTE PER L'AIDA DI G. VERDI ALL'AUDITORIUM LINGOTTO

(Alessandra Giorda) Senza ombra di dubbio l'Aida di Giuseppe Verdi, in forma di concerto, all'Auditorium del Lingotto rappresenta il fiore all'occhiello del ben nutrito programma di eventi di Regio Metropolitano che hanno catturato l'attenzione dell'esigente pubblico sabaudo.


L'opera, non a caso, è proposta in occasione del 150° anniversario della prima assoluta, che ebbe luogo nel 1871 al Teatro dell'Opera del Cairo e Torino non poteva sottrarsi a tale appuntamento vantando il secondo Museo Egizio per importanza nel mondo, dopo quello della capitale egiziana.
Ricorre inoltre il 100° anniversario della scomparsa di Enrico Caruso. Il tenore napoletano, la cui dipartita è avvenuta a soli 48 anni, è stato uno dei più grandi interpreti di Radamès. In suo onore la serata al Lingotto si è aperta musicalmente con una superlativa registrazione della voce di Caruso sulle note della celebre romanza intonata da Radamès "Celeste Aida", dopo un'accurata introduzione del direttore artistico, del Teatro Regio, Sebastian Schwarz, seguito da Franco Iacono, responsabile del Comitato Nazionale per le celebrazioni della scomparsa di Enrico Caruso.
Con un preambolo così importante, la responsabilità del cast era maggiore e certo non ha deluso le attese del variegato pubblico composto, attento e diversificato nelle fasce d'età.
Sul podio la raffinata bacchetta del carismatico M° Pinchas Steinberg ha diretto l'Orchestra del Teatro Regio, sempre all'altezza delle aspettative, e un Coro che ha saputo emozionare riconoscendo così anche il merito del M° Andrea Secchi, sempre molto attento ad ogni sfumatura nel lavoro che svolge.
Anna Maria Chiuri mezzosoprano, ha dato vita ad una Amneris vera con grande attenzione sia dal punto di vista vocale che interpretativo. Ha messo in luce le caratteristiche del personaggio dagli ingredienti tutt'altro che parchi. Amneris è una ragazza bellissima non avvezza a ricevere rifiuti ai suoi desideri che talvolta sfociano in capricci e come tale non può non essere designata dal padre come sposa per l'uomo più desiderato d'Egitto: Radamès. In lei si insidiano sentimenti quali invidia, rancore ed infelicità.

Angela Meade, soprano, nel ruolo di Aida colpisce per la capacità interpretativa, non sempre per quella vocale, facendo emergere l'infelicità, a causa della sua condizione servile. E' dilaniata dall'amore che la lega a Radamès ed il padre le chiede di farsi dire dall'amato i segreti militari d'Egitto. Lei è combattuta tra due amori: per il suo popolo e per il capitano delle Guardie. Se soddisfa la richiesta del padre, condanna a morte Radamès, interpretato da Stefano La Colla. Il tenore torinese è di pregio, ma sulle note di "Celeste Aida" non emoziona quanto ci si aspetta e vocalmente non sempre rispecchia il suo valore.
Procedendo con il resto del cast necessita immediatamente tessere lodi per Antonio Di Matteo che si cala perfettamente nei panni del Re d'Egitto. Con un aplomb regale, sfoggia una signorilità che non passa inosservata nel portamento e nella voce dal timbro elegante ed autorevole. Si conferma essere uno dei talenti più apprezzati del momento nel registro vocale di basso per la voce di rara bellezza.
Amartuvshin Enkhbat ha portato in scena un Amonasro di lustro e rimane uno dei baritoni verdiani più stimati dalle eccellenti doti vocali, mentre si evince qualche pecca in quelle interpretative. Nel ruolo di Ramfis, Dmitry Belosselskiy, basso, è apprezzabile. Chiudono il cast Ashley Milanese, soprano, una raffinata nonchè gradevole sacerdotessa e Francesco Pittari, tenore, un messaggero assai piacevole.
Gaudio da parte del pubblico con applausi intensi e prolungati al termine dell'evento.

Domenica 28 novembre secondo ed ultimo appuntamento per Aida all'Auditorium Lingotto a Torino.

