«Don Giovanni non esisterebbe senza donne! Deve alle sue prede il nome che porta - racconta la regista Chiara Muti - Le dodici entità che deambulano in scena sono le ombre del rimorso di Don Giovanni, o meglio quello che vanno cercando invano torturandosi senza pace e che vorrebbero veder balenare nel profondo dei suoi occhi sfuggenti, per liberarsi dall'umiliazione d'essere, un giorno, state sue vittime. Il mito che incarna l'ha reso immune, l'archetipo che rappresenta l'ha liberato dai fili a cui sono ancorati tutti gli altri, e nessun timore di Dio riuscirà mai ad ammaestrarlo!». Prosegue Chiara Muti: «Mozart ha lasciato Don Giovanni senza una vera aria, perché egli vive negli altri... Non ha tempo da perdere e corre dritto incontro al suo destino. Gli altri, invece, sono comprimari inconcludenti, aspiranti protagonisti. Anna, per esempio, che si dispera per la morte del padre, lo fa in maniera affettata, priva d'ogni spontaneità - e mi fa venire in mente la Desdemona agonizzante e compiaciuta di Laura Betti in Che cosa sono le nuvole? di Pasolini, geniale affresco sulla condizione umana».Nella foto: la regista Chiara Muti e Luca Micheletti, interprete di Don Giovanni, durante le prove (Foto Andrea Macchia - © Teatro Regio Torino)
Omaggio dunque a Pasolini, a cento anni dalla nascita, e poi anche a Molière, a quattrocento anni dalla nascita, spiega Chiara Muti: «in una scena desolata il nostro eroe, solo come un condannato, attende seduto su quella sedia che accompagnò Molière nei suoi ultimi istanti di teatro. Omaggio al suo genio, che sublimò Don Giovanni rendendolo immortale. Un'ombra smisurata irrompe sulla scena, la coscienza di pietra chiede d'essere ascoltata! Esige un pentimento. Può Don Giovanni rinnegare se stesso? Come già fece il vile Faust davanti alle porte dell'Inferno? Mai! La salvazione sarebbe per lui una sconfitta. In quei "no" irati, ripetuti ad oltranza, vige il mito di Don Giovanni. L'ombra sembra rinunciare alla sua impresa di redenzione! Saranno le donne la sua condanna... Costretto a guardarsi dentro... e veder riflessa la sua immagine così come la vedono le sue vittime e doverne sostenere lo sguardo... I loro occhi bruciati dal pianto ficcati come dardi nei suoi. Il mistero di ciò che si è realmente è insostenibile... L'incantesimo dell'invulnerabilità al rimorso si spezza... Don Giovanni sprofonda all'Inferno. Ma per poco, e lo sa...
Il male riconosce il male e l'elegge suo ambasciatore sulla terra».
Il Don Giovanni sarà diffuso in diretta giovedì 24 novembre alle ore 20 su Rai Radio3; la trasmissione sarà condotta da Susanna Franchi.
Per desiderio del Maestro Riccardo Muti e del Sovrintendente Mathieu Jouvin, il Teatro Regio devolve l'incasso della prova generale di mercoledì 16 novembre alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo.
DON GIOVANNI
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Personaggi e interpreti
Don Giovanni baritono: Luca Micheletti
Donna Anna soprano: Jacquelyn Wagner
Donna Elvira soprano: Mariangela Sicilia
Don Ottavio tenore: Giovanni Sala
Leporello basso: Alessandro Luongo
Zerlina mezzosoprano: Francesca Di Sauro
Masetto baritono: Leon Košavić
Il Commendatore basso: Riccardo Zanellato
Maestro al fortepiano: Alessandro Benigni
Direttore d'orchestra: Riccardo Muti
Regia di Chiara Muti
Scene di Alessandro Camera
Costumi di Tommaso Lagattolla
Luci di Vincent Longuemare
Assistente alla regia: Paolo Vettori
Assistente alle scene: Andrea Gregori
Assistente ai costumi: Francesco Ceo
Maestro del coro: Andrea SecchiORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino
in coproduzione con Teatro Massimo di PalermoTeatro Regio
Venerdì 18 Novembre 2022 ore 20
Domenica 20 Novembre 2022 ore 15
Martedì 22 Novembre 2022 ore 20
Giovedì 24 Novembre 2022 ore 20
Sabato 26 Novembre 2022 ore 15