HUI HE APRE A ZHUHAI IL SUO TOUR DI CONCERTI IN CINA 2020/2021

La stagione 2020/2021 del soprano cinese Hui He, dopo il mancato debutto in Alzira
all'ABAO Bilbao, si apre con il suo ritorno in Cina con un tour di concerti che avrà come
prima tappa la città di Zhuhai il 19 dicembre alle 19.30 nel Huafa Grand Theatre - Zhuhai
Opera House, uno degli esempi architettonici più straordinari della Cina moderna.
La città di Zhuhai si trova nella regione del Guangdong, nel Sud della Cina, ed è
considerata come una delle città con la più alta qualità di vita, grazie all'impegno nello
sviluppo dell'ecologia e delle tecniche per preservare l'ambiente. L'Huafa Grand Theatre,
opera degli architetti Long Ma e Kevin Zhang è sorto nel 2017 in una delle 217 isole che
compongono la città di Zhuhai (detta per questo "città delle perle"), e con la sua forma
rappresenta il sole che brilla con dietro la luna in entrata. La sala che può ospitare 1600
spettatori è dotata di una delle migliori acustiche al mondo e di effetti visivi e possibilità
tecniche tra le più avanzate.
Per il suo debutto in questo teatro, Hui He proporrà un programma di ampio respiro, tra cui
alcuni dei suoi cavalli di battaglia, come "Vissi d'arte" da Tosca, "La mamma morta" da
Andrea Chénier, "Suicidio" da La Gioconda e molte altre celebri arie dal più amato repertorio
italiano. La serata vedrà anche alcuni estratti strumentali eseguiti al pianoforte da Yang He,
come l'intermezzo da Cavalleria Rusticana e la Parafrasi su Rigoletto di Franz Liszt. Perle della
serata saranno le due arie cinesi che chiudono la prima e la seconda parte del concerto,
"Pamir, how beautiful is my hometown" e "I love this land".
Questo tour di concerti che vedrà poi la cantante successivamente a Shanghai, Nanjin,
Pechino (Concerto di Capodanno), Guangzhou, Xi'an (dove sarà anche Turandot per due
recite il 15 e 17 gennaio), Xiamen, Wuhan e Suzhou è diventato da tre anni a questa parte
una tradizione, che richiama moltissimo pubblico, che accorre per applaudire la voce che
dalla Cina ha conquistato l'occidente. Quest'anno l'appuntamento assume anche una forte
connotazione simbolica, come racconta la stessa Hui He: "Abbiamo vissuto un momento
molto difficile, e non possiamo dire di averlo superato del tutto o senza dolori. Per questo
motivo per me ritornare nella mia patria e cantare per il mio popolo assume un valore
fortissimo. Non avrei mai voluto perdere questo appuntamento che ormai si è fissato tra me
e il pubblico della mia terra, e non vedo l'ora di essere su questi palcoscenici per poter
donare con la mia voce un po' di serenità e speranza, e per poter vivere insieme agli
spettatori un momento di condivisione. Noi artisti facciamo un mestiere che nasce dalla
passione e ora più che mai questo nostro amore per l'arte deve servire per trasmettere
messaggi di positività. Mi sento un'ambasciatrice dell'opera lirica in Cina e sono orgogliosa
di portare questa grande arte al pubblico cinese".