IL FLAUTO MAGICO DI W. A. MOZART- Recensione

06.04.2023

(Alessandra Giorda- Torino) ".....è di scena la magia de Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart, nell'onirica creazione – per la prima volta a Torino – firmata da Suzanne Andrade e Barrie. Le suggestioni mozartiane si mescolano alle sorprendenti proiezioni ispirate al cinema muto, con le quali gli interpreti interagiscono dando vita a un'esperienza immersiva"  così le parole scritte nel comunicato stampa del Teatro Regio, per la promozione dell'opera in oggetto, che sono esattamente la descrizione più appropriata per definire questa produzione de Die Zauberflöte del genio salisburghese.

Mozart compose l'opera nel 1791 e forse mai avrebbe immaginato di vederla rappresentata per la prima volta 2012, alla Komische Oper di Berlino, con un allestimento di Barrie Kosky e Suzanne Andrade così fuori dal consueto nell'opera lirica, ma con un successo strepitoso  collezionato negli anni nei migliori teatri in Europa e nel mondo.

Ne Die Zauberflöte la fanno da padrona importati temi quali  i  sentimenti di umanità, di bontà e di fratellanza. Non si possono omettere i simbolismi che riflettono i canoni del pensiero massonico: la contrapposizione uomo/donna, luce/ tenebre, bene/male, cielo/terra e fuoco/acqua; le Damigelle ed i Genietti, la Regina e Sarastro ed infine il flauto d'oro di Tamino senza dimenticare il modesto carillon di Papageno. 

Sul podio un esperto conoscitore della partitura come il M° Sesto Quatrini che ha puntualmente diretto una sempre preparata Orchestra del Teatro Regio e plausi, ormai consueti per Coro, del teatro subalpino, preparato da un grande come il M° Andrea Secchi.

Un cast interessante, spesso definito impropriamente secondo cast, dove è  leggermente penalizzato dagli effetti scenici in alcuni frangenti, ma dove spicca una bravissima Gabriela Legun nel ruolo di Pamina che svolge una recita di tutto rispetto sia nel canto che sotto il profilo attoriale.

Giovanni Sala è  Tamino elegante e stiloso, lui è l'intellettuale e lo fa bene,  ma soprattutto efficace nel registro vocale tenorile dando luogo ad un personaggio ben  curato nelle varie sfaccettature.

Gurgen Baveyan, baritono veste i panni di Papageno dall'animo semplice e la sua recita risulta piacevole ed apprezzabile a tutto tondo.

Beate Ritter  è la Regina della Notte ed è brillante, vocalmente solida e molto apprezzabile nel registro acuto.  Brava sulle note de O zittre nicht, mein lieber Sohn  così  come nella famosissima Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen.  

In-Sung Sim, basso profondo, non rispetta in toto le caratteristiche  luce O Isis und Osiris e In diesen heil'gen Hallen, tuttavia la sua recita risulta apprezzabile.

Plausi per tutti gli artisti a seguire:  Enzo Peroni nei panni del Primo armigero e Rocco Lia, Secondo armigero, Amélie Hois è una vecchia, mentre la  Prima dama è Ksenia Chubunova,  Lucrezia Drei, Seconda dama, Margherita Sala alias Terza dama così come per il trio di fanciulli, le voci bianche di Flavia Pedilarco,  Costanza Falcinelli, Bianca Zorec. 


Recita del 5/4/2023

cliccando sul link  l'intervista al M° Sesto Quatrini 
https://www.tv2lirica.it/l/lintervista-al-mo-sesto-quatrini-di-alessandra-giorda/</p>


L'opera è in scena fino al 14 aprile prossimo al Teatro Regio di Torino