IL MIO MANRICO E' IMPAVIDO, INNAMORATO E FIGLIO DEVOTO

( Alessandra Giorda) Il trovatore è un'opera-simbolo per Genova: con questo titolo, infatti, il 18 ottobre 1991 si inaugurava finalmente il nuovo Teatro Carlo Felice ed ora su questo prestigioso palco due ben nutriti cast dove Diego Cavazzin, tenore, porterà in scena il ruolo di Manrico. Un personaggio che gli ha regalato molte soddisfazioni in passato e al quale ora darà massimo lustro. Infatti sono imperdibili le date del 23, 26 novembre e 1 dicembre prossimi, poichè questo talentuoso artista saprà regalare emozioni fortissime al pubblico in sala. Firma la regia Marina Bianchi e sul podio il M° Andrea Battistoni. In quest'intervista rubata tra una prova e l'altra, il tenore lombardo anticipa il "suo" Manrico e spende parole di lode ed ammirazione per il giovane ma, affermato direttore d'orchestra. Diego Cavazzin ormai è una certezza nel mondo della lirica nazionale ed internazionale. E' uno dei tenori più applauditi e riconosciuti dai critici.

Il ruolo di Manrico è un tuo "cavallo di battaglia": quale sfumature avrà il Manrico che sarà in scena al Carlo Felice di Genova?
L'ho sempre portato in scena con grande impeto, da guerriero ma in realtà più lo studio e lo porto in scena e più cerco di addolcirlo per far emergere tutte le sfumature di un personaggio molto complesso che sí, è un impavido combattente, ma è anche un poeta, un uomo innamorato e un figlio devoto.

Sul podio il M°Battistoni: come ti trovi a lavorare con lui?

Quanto c'è di Diego in Manrico?

Mario Cavaradossi è un personaggio che il pubblico ama molto. Diego in quale ruolo si trova più a suo agio :in Mario o Manrico?
Quello di Cavaradossi però è sempre stato un ruolo che mi risultava congeniale per natura ma oggi credo di trovarmi bene in entrambi i ruoli senza particolari preferenze.