Il Teatro Regio è stato invitato a partecipare alla 67a edizione del Festival di Lubiana, in Slovenia, dove mercoledì 28 e giovedì 29 agosto alle ore 20 porterà in scena La traviata di Giuseppe Verdi al Cankarjev dom, il più grande centro culturale sloveno. Donato Renzetti, sul podio dell'Orchestra e Coro del Regio, interpreta il capolavoro del compositore di Busseto. Il Regio porta a Lubiana il leggendario allestimento della Traviata con regia e luci di Henning Brockhaus e scene di Josef Svoboda, proveniente dallo Sferisterio di Macerata e dalla Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi.
Il Festival di Lubiana, grazie alla sua lunga tradizione e al suo programma di altissimo livello, contraddistingue significativamente la proposta culturale della capitale slovena, arrivando negli ultimi anni a proporre fino a 80 eventi di diverso genere e accogliendo più di 80.000 spettatori. Dal 1953, il Festival ha ospitato, nei numerosi palchi disseminati per la città, opera, performance, concerti, teatro, danza, arti visive. Negli corso degli anni hanno partecipato grandi nomi tra i quali Krzysztof Penderecki, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Vladimir Ashkenazy, Julian Rachlin, Angela Gheorghiu; e celebrate orchestre come la New York e la Israel Philharmonic Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, l'Orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo e teatri d'opera come La Scala di Milano.
Il Teatro Regio è ospite per due serate con un allestimento leggendario - Premio Abbiati 1993 - che ha riscosso un enorme successo lo scorso dicembre al Regio, e noto come "La traviata degli specchi". Lo spettacolo indaga il sottile confine tra la natura intima e delicata di Violetta e la sua immagine pubblica, sottolineata da un enorme specchio inclinato che moltiplica, da tutti i possibili punti di vista, l'oggetto del desiderio all'occhio del voyeur. Le scene, di forte impatto visivo, sono di Josef Svoboda, riprese da Benito Leonori, i movimenti coreografici di Valentina Escobar, i costumi di Giancarlo Colis. Il Coro è istruito magistralmente da Andrea Secchi.