"TACI! C'E' LA PICCOLA CALLAS" LA MAGIA NEWYORKESE DEL CAFE' COMPIE 25 ANNI

04.08.2020

"Leopoldo Mucci è il fondatore "missionario" di Taci, il caffè newyorchese che questo 25 luglio ha compiuto 25 anni di attività. Un luogo magico, dove generazioni di giovani cantanti d'opera si sono esibiti per la prima volta davanti ad un pubblico per riceverne l'applauso. Pubblico variegato, dai newyorker a quello arrivato apposta da qualche angolo del mondo per ascoltare l'incanto che avveniva tutti i venerdì e sabato sera al Taci". Ad intervistare Mucci è stato Stefano Vaccara direttore de "La voce di New York".
"Leopoldo è un nostro caro amico, chi scrive queste righe fu l'autore del primo articolo uscito in italiano sul Taci (era il 1997 e che vi ripresentiamo più sotto). Già allora chiamammo il ristoratore di origini modenesi "Leopoldo il Magnifico".
Il primo caffé Taci opera nights avvenne venticinque anni fa nel locale su Broadway e 110 street, nella Upper West Side, a due passi dalla Columbia University. Negli anni poi cambiò il luogo (prima Downtown, nel West Village a due passi da Washington Square e la NYU, per poi risalire su Midtown, al 22 East 54 e anche di nuovo uptown, da Serafina sulla 105 St and Broadway). Abbiamo fatto delle domande a Leopoldo Mucci alla vigilia del grande anniversario del Taci che si può seguire da domani on line nella pagina FB del caffè.

D. Come ti venne l'idea?
R. Comincio nel 1995, quando un mio amico mi chiese se volevo diventare partner in un nuovo ristorante a Manhattan. Accettai ad una condizione: io sono appassionato di opera lirica e avevo in mente un'idea. Accettò. Comprai subito un pianoforte, trovai i cantanti (la prima Noelle Barbera che chiamai subito Piccola Callas) la pianista russa Iya Fetova e così con bella sorpresa dei clienti cantammo tutta la notte con soprano tenore e baritono! Quella fu la prima Taci Opera night, era il 25 luglio 1995!
D. Quali sono le tre serate al Taci che ricordi in questi 25 anni di più e perchè? E la persona che in tutti questi anni ti ricorda più lo spirito del Taci?
R. Durante questi anni ci sono alcune notti da ricordare. Nel '97 la visita improvvisa della leggenda dell'opera, il maestro Franco Corelli. Una trentina di cantanti dei tre conservatori di New York City arrivarono per salutare il grande tenore. Un'altra volta fu la visita di Andrea Bocelli, con il suo seguito e la TV italiana. Bocelli cantò tutta la sera e tre giorni dopo invitò uno dei miei cantanti a cantare in TV in Italia, M. Kavaluna andò per una settimana. Altra notte speciale quando venne a celebrare il suo compleanno la Signora Matilda Cuomo con il gruppo del Lions Club: la first lady volle cantare con noi la famosa canzone 'Vivere' (1938 ) fu una bellissima festa! Dopo quella sera Matilda Cuomo venne altre volte.
D. La pandemia da Covid-19: cosa comporta per Taci?
R. Naturalmente la pandemia ci ha forzato a chiudere. Come sappiamo una tragedia mondiale per tutti e il mondo della musica.
D. New York: si sarebbe potuto fare Taci in un'altra città?
R. Certo, New York è l'ideale per un posto come Taci così pieno di amanti dell'Opera e di turisti europei molti dei quali sono fanatici dell'Opera!
D. Se trovassi dietro al pianoforte di Taci la lampada di Aladino e ne uscisse il genio con un desiderio da esprimere... quale sarebbe?
R. Il mio desiderio che Taci potesse continuare anche dopo di me, senza essere dipendente dal "Missionario dell'Opera" come qualcuno mi ha chiamato. Per il bene dei giovani cantanti appena fuori dal conservatorio alle prime armi e per la gioia degli spettatori! Happy Anniversary a tutti!".

da "La voce di New York"- Italian's News