TOSCA AL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA recensione

(Alessandra Giorda- Genova) Grande successo per Tosca, capolavoro di Giacomo Puccini, in scena fino al 5 Marzo prossimo al Teatro Carlo Felice di Genova. I personaggi principali sono inseriti all'interno di un ritratto della Roma papalina ai primi dell'Ottocento, che non si limita ad essere lo sfondo per le azioni dei protagonisti, ma contribuisce a motivare le loro scelte e la loro ideologia. I tre temi chiave di Tosca sono: la storia, l'avventura e l'amore e quest'opera appartiene alla fase già avanzata del compositore toscano.
Apprezzata la regia di Davide Livermore ripresa da Alessandra Premoli, si rammenta inoltre che nel 2014 Livermore ha creato questo allestimento proprio per il Teatro Carlo Felice.
Plausi al M° Pier Giorgio Morandi che ha saputo dar vita ad una raffinata ed eccellente direzione come ci si aspettava. Non sono stati di meno Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice. Doverosi i complimenti per il Maestro del Coro, Claudio Marino Moretti così come per il Maestro di Coro delle voci bianche, Gino Tanasini.
Curati e di forte impatto nello stile e nei colori i costumi di Gianluca Falaschi.
Un cast di primo ordine iniziando dalla protagonista Maria Josè Siri alias Floria Tosca che disegna un personaggio vero e ben calibrato in ogni dettaglio, sia vocalmente che sotto il profilo attoriale. Passionale ed istrionica, capace di amare profondamente tanto da uccidere. Sulle note de Vissi d'arte sfodera un carisma notevole giocando con grande agio con colori e volumi e si guadagna convinti applausi di un attento pubblico.
Amartuvshin Enkhbat è un pregevole Scarpia, molto apprezzato soprattutto vocalmente che svolge una lodevole recita forse un poco parco nel lasciarsi andare dal punto di vista attoriale per risultare totalmente vero e diventare empatico con il pubblico che lo ha comunque molto apprezzato. Il barone e potente capo della polizia non ha, a mio modesto parere, accentuato al sua cattiveria e gelosia nei confronti di Mario Cavaradossi messo in scena da un abilissimo Riccardo Massi al quale si riconosce una recita molto bella in tutta la sua interezza. Interessante vocalmente, accattivante scenicamente e ben centrato su ogni sfaccettatura del suo personaggio. Splendido sulle note de ...e lucevan le stelle, per tecnica vocale e raffinatezza interpretativa.
Si spendono lodi per Dongho Kim- Angelotti, il Sagrestano di Matteo Peirone, lo Spoletta di Manuel Pierattalli e lo Sciarrone di Claudio Ottino che vanno a completare il cast.
Recensione della recita del 26 febbraio 2023